La curvatura irregolare creatasi modifica il potere refrattivo della cornea, producendo distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino che da lontano. La qualità della visione continua a peggiorare irreversibilmente; il rischio è che venga scambiata con una miopia associata ad astigmatismo.
Se la malattia viene trascurata, la sommità potrebbe ulcerarsi; compaiono dolore, lacrimazione e spasmo delle palpebre. Questi cambiamenti della cornea producono un’alterazione nella disposizione delle proteine corneali, causando delle microcicatrici che distorcono ulteriormente le immagini e – in taluni casi – impediscono il passaggio della luce, dando un fastidioso senso di abbagliamento, soprattutto all’alba e al tramonto.
Inizialmente viene trattato con lenti a contatto rigide per correggere il difetto visivo. Nel caso in cui venisse evidenziato un peggioramento del cheratocono può essere effettuato il cross linking corneale, una tecnica chirurgica che può aiutare a ritardarne la progressione. Le forme più gravi, che sono progressive e che conducono ad uno sfiancamento ed assottigliamento della cornea, necessitano di intervento chirurgico come il trapianto di cornea. (cheratoplastica).
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